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Posts Tagged ‘la gente sta male’

Il futuro sputa in faccia a quelli come noi (attenzione, morte, odio e pessimismo inside)

18 dicembre 2011 8 commenti

Vito Giarrizzo - Moscacieca, 2002

Con un pizzico di disgusto per le vostre risposte e odio q.b. si riesce a strascicare la scrittura anche se con sempre più fatica e sempre maggior disgusto. Continuare o smettere non fa differenza per nessuno, si sa, è solo un dato fattuale. Tutto è chiaro – quando sei solo – ma si continua a faticare ad accettare il silenzio, l’inutilità, la fine. Giorni di crepuscolo senza aver mai visto l’alba, essere un passato sbiadito mentre il futuro, da tempo, è finito. Non serve urlare, non aiuta la rabbia, inutile lo sdegno. Tutte le più nobili stampelle, la misantropia e il nichilismo, non difendono dall’inutilità di tutte le parole non comprese, di tutti le frasi non lette, di tutte le richieste d’aiuto inascoltate.

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Nel frattempo s’insinua il dubbio che l’inganno sia più travolgente dell’orgasmo di un’aridità fuori controllo

15 Maggio 2011 2 commenti

M.C. Escher

Dura da credere eppure hai smesso di volere il controllo, che le persone facciano ciò che credono e che le cose si rompano. La tua casa vada in rovina, le scarpe amplino i loro buchi, i peli si diffondano, noi giocheremo alle lotterie e compreremo previsioni infallibili. Le lingue ben possono morire e gli imperi crollare, noi giocheremo felici con balocchi multicolori. Le razze possono estinguersi e le parole possono mistificarsi, noi continueremo a seguire fedelmente i passi della gioiosa danza. Accendere la tv, sentirsi stanchi e aver solo voglia di CREDERE, liberarsi dal peso, poi chiudere gli occhi e aspettare il sonno per scordare quanto, di colpo, pesano gli anni che sono trascorsi, di giorno in giorno, lievemente.

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Categorie:società Tag:

La pantomima del corretto sentire

12 febbraio 2011 16 commenti

Nel giorno del ricordo io mi ricordo, nel giorno degli innamorati sono innamorato, nel giorno del benvenuto sono lieto, nel giorno del natale mi sento nato, nel giorno della pasqua mi sento un po’ crocifisso (!), a Carnevale mi maschero in modo inusuale, ogni volta che me lo dicono faccio cose strane. Tutto è nel programma, un aiuto sostanziale per persone con poca fantasia e pochi sentimenti. Nei giorni della rabbia mi consigliano di essere incazzato, almeno 24 ore, nella data dell’indignazione mi sento indignato almeno dieci minuti e il potere trema di paura. Scateno la mia rabbia e la ruota della cavia vibra velocemente. Una gloriosa mascherata spinge ad aggiungersi alla sfilata, gioia sintetizzata, allegria per nulla forzata.

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