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Oggi la verità è una menzogna eletta a maggioranza

Un giorno tutto questo sarà scomparso, ogni forma di vita estinta, gli esseri umani solo antichi fossili francamente repellenti, tutto inghiottito in un black-out finale, almeno nella migliore ipotesi. Questo elemento mi piace. Allora scomparirà tutto il pudore ad ammettere di aver perso, di appartenere a una generazione vinta senza aver mai combattuto e asservita senza neanche sforzarsi di farsi comprare. Like. Figli inutili che non vogliono figli, rivoluzionari digitali senza bandiere, consumisti ipocriti, temibili teppisti digitali. Ex dall’altra parte della barricata, servi con la penna in mano, lacchè scodinzolanti, storici prezzolati, annunciatori con la lingua sporca della merda dell’ultimo culo leccato con foga. Consiglia ai i tuoi amici Diritti svenduti al supermarket dell’indecenza, ricatti per mangiare, macelleria della sicurezza sociale, manganelli fascisti travestiti da ordine pubblico, mercimonio della cosa pubblica nella complicità globale di tutto e tutti. Analfabeti di regime che inneggiano al rogo dei libri degli oppositori, benedizioni ai satiri dittatori, benedizioni ai satiri dittatori. Condividi questo elemento. Ogni passo indietro è un balzo poderoso e senza decoro. Ogni rinuncia è necessaria negli anni rassegnati, perde male, si perde duro, ci si sconfigge fino all’estinzione. Share this.

Fa schifo ma non me ne frega un cazzo, l’umanità può andare ad affogarsi nel sangue degli innocenti, un’abitudine molte volte benedetta e millenaria che non c’è motivo di interrompere, l’unico problema è la grave penuria di innocenti. Non servono più le parole, completamente inutile l’indignazione e perfino la nausea per la propria complicità. Beato chi trova ancora un senso da qualche parte che qui non ci è rimasto nulla, superato il grottesco, ogni denuncia è patetica e ogni testimonianza è risibile. Verità e menzogna sono talmente confuse che la lucidità è una sovversione sempre meno credibile. Ogni parola è il vuoto cristallino e ogni spacciato sentimento è solo un orpello plastificato o, meglio, un app mentale da scaricare per coglioni up-to-date.

Sai che dio non è mai esistito, l’Uomo si è suicidato, Libertà stuprata, Dignità brutalizzata, Uguaglianza stuprata, Equità impalata? Commenta (ma quanto sei demodè). Qui il nulla è dogma, ora vita è solo la morte, la verità è una menzogna eletta democraticamente da una maggioranza di mostruosi subumani volgari, analfabeti, gretti, incolti, immorali, avidi e non assolvetevi, non escludetevi, non indignatevi, non illudetevi e, se potete, cercate di offendervi: per essere come siamo non è necessario essere merde, però aiuta. Questa è la mia sconfitta, mia è di tutti i non-morti che i ostinano a non smettere di consumare ossigeno. Una sconfitta che non si consuma in un momento preciso ma che si trascina penosamente da anni e per molti anni ancora.

Godetevi la festa.

Indice di leggibilità: 52

  1. 17 gennaio 2011 alle 20:02

    Mi sento talmente vinta da non offendermi.
    Una volta ho letto un passo che recitava circa questo: ‘gli esseri umani, in mezzo alla bellezza della vita, sono riusciti a inventarsi la noia’.
    Trovo che abbiamo superato la noia e pure il vuoto, siamo alla merda.

    • 18 gennaio 2011 alle 10:51

      Siamo stati, siamo e saremo in saecula saeculorum.

  2. 19 gennaio 2011 alle 10:31

    “Un popolo di poeti di artisti di eroi
    di santi di pensatori di scienziati
    di navigatori di trasmigratori”

    E’ scritto sul Palazzo della Civiltà, lo leggo ogni mattina, e sembra star lì in bella mostra con la solennità di uno schiaffo in pieno viso.

    • 19 gennaio 2011 alle 18:09

      Bisognerebbe raderlo al suolo, edificare altro e inscrivere:

      “Un popolo di complici di collusi di coinvolti
      di collaborazionisti di mafiosi di corrotti
      di fascisti di ignavi”

      O almeno, pietosamente, incominciate, incominciamo a trasmigrare, in massa!

  3. 19 gennaio 2011 alle 19:16

    E invece, sai, che resti così fa più male. Già.

    • 19 gennaio 2011 alle 19:45

      Già resta lì il Palazzo, sarcastico e irridente, un continuo memento della sconfitta e restiamo lì noi a guardarlo, vinti, a farci male, ad avvelenarci il sangue ancora un altro giorno, a inquinarci ancora un’altra ora, schivando la bbrava ggente e sperando di trovare chissà chi dietro l’angolo. E invece dietro l’angolo, quando quella scritta su quel popolo immaginario scompare dalla vista, ci sono ancora loro, ma ci siamo anche noi, nessuno trasmigrato, nessuno colpevole, nessuno coinvolto.

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