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Erezione Meccanica rafforza il gioioso regno di PierViagra I

I buy my crack, I smack my bitch
Right here in Hollywood

(Prison song – System of a down)

Il re è nudo. Lo potremmo dire se questo fosse un paese normale o reale. Ma non lo è. Siamo in un paese di fantasia, grottesco, sullo stile delle giovani dittature sudamericane del novecento come i dittatori paraguaiani che si auto-nominavano Ammiragli (in un paese senza mare) indossando copricapi in stile napoleonico. Siamo in un regno personalizzato di questo tipo quindi diremo che il reuccio è svestito. Sempre. Gira nudo per i suoi castelli in costante preda a libidine di origine chimica. Come potremo chiamare questo reuccio di questo fantomatico paese?
Un nome a caso, che so, PierViagra I.

Forse è vero, come dicono i giullari della corte, che PierViagra potrebbe avere tutte le donne che vuole in quanto ricco e famoso. Forse è vero, ma non conta. Perchè PierViagra è un comandante che ha bisogno di certezze. Perchè avere una cosa gratis, se la puoi comprare? Comprare per dominare. Il possesso che il contadino ha sui cetrioli e l’allevatore sui maiali. Il denaro come mezzo di dominio delle proprie insicurezza, della propria (oh bestemmia) mortalità.
Così un giorno PierViagra, assiduo consumatore di giornali pornografici con cui sfiancava la mano sul regale pennello dopo aver ingerito delle insolite pillole blu, ha ben pensato: perchè limitarsi a comprare i giornaletti se posso comprare le donne?
Da quel giorno l’imitazione di Napoleone – almeno in bassezza – decise di diventare un collezionista di figurine porno.

I porno erano come un catalogo Pornomarket su cui scegliere e poi comprare. Con quale corrispettivo? Essendo padrone di ingenti ricchezze e di un intero stato di sua esclusiva proprietà poteva scegliere se promettere lussuosi regali o cariche onorifiche del suo stato fantoccio. Non esisteva un prezzario esposto come nelle care vecchie case di tolleranza italiane (“alla casa del piacere Sora Grazioli”), ma il prezzo, la promessa, veniva pronunciata con delirante enfasi da attore di periferia sull’ispirazione del momento o tenuto conto delle sempre più lubriche voglie dell’ultrasettantenne PierViagra.
Una vita non facile! Cosa rimaneva al dittatore svanito l’effetto della reazione chimica? Soltanto il malinconico souvenir del suo adorato bidet sfiorato, ma che dico, onorato da chiappe siliconate.

E pensare che il reuccio era persona integerrima e devota, pensare che aveva dato alle rotative un agiografia piena di foto con l’allegra famigliola ufficiale piena di gioiosi bimbi (in stile nazi-bimbo di un noto spot K*****) sulle cui teste giurare e spergiurare. Chi l’avrebbe detto che si fosse trattato di un tossicomane di viagra voglioso di gustarsi i suoi amplessi a pagamento?
Questa mania di soddisfare con pervicacia la burbanzosa, datata e modesta escrescenza rettile, questa determinazione ad ottenere un bugigattolo di senile piacere sessuale probabilmente doveva farsi rientrare nel tragico effetto della demoniaca pillola erettiva. Per questo i suoi fedeli sudditi lo assolsero rinominando l’intera vicenda come “i curiosi e perdonabili effetti dell’Erezione Meccanica“. D’altronde – pensava benevolo il popolo – come altro arredare i solitari e bui saloni della ville del nostro amatissimo mini-Napoleone? In fondo le prostitute e le pornostar non sono altro che oggetti da utilizzare, assertiva garrulo il popolo benigno.
Bravo PierViagra, che Dio ti protegga!

PierViagra era felice! Non importava se vantava un priapismo indotto, se era un casanova chimico, un seduttore prezzolante. In sintesi, non gli interessava che la sua erezione fosse meccanica, gli importava solo di poterla sfoggiare a mo’ di scettro carnoso, un simbolo di potere, un oggetto da imporre (quale simbolo di potenza) su altri oggetti (respiranti, ma che conta?).
Sfuggire questa illusoria erezione, denudarsi e inseguire giovani donne discinte all’interno dei suoi antri maniacali, piscinati e turriti, difesi dal regio squadrone pretoriano… che gioia!
Poter usufruire, godere di questo harem a pagamento era per il re sordidamente godurioso. E quale raffinato gusto pagare, talvolta, con la promessa di ridicole cariche onorarie della recita di democrazia che grezzamente stava costruendo!
Questa era di Erezione Meccanica spiegava anche la sua concezione solitaria del potere. Lui, solo lui!, doveva essere MEMBRO del Governo del Paesiello!
Il reuccio era fiero della sua Erezione Meccanica ed anche se era ormai diventato il suo pensiero costante, il suo compagno che mai lo abbandonava, non pensava che tale lasciva fisima avrebbe mai inficiato la sua missione: ben governare la nazione-circo per realizzare il proprio interesse.

PierViagra era conscio che il popolo lo adorava e avrebbe certamente apprezzato e ammirato la sua nobile inclinazione all’Erezione Meccanica. Sì! L’avrebbe invidiato e sempre più riverito e giustificato.
Per ogni pornostar, attricetta, soubrette ambiziosa o giovane vergine aggiunta alla preziosa collezione, il re aggiungeva una tacca metaforica alla sua avvizzita verga chimica. Ogni conquista che pagava (ma non appagava, come dato secondario…) faceva crescere al sua autostima. Cribbio! Egli comprava, egli possedeva, egli dominava!
Dominava gli oggetti, le ville, le imprese, le donne, la nazione.
Con la stessa libidine con cui usava la sua caduca Erezione Meccanica così acquistava potere, comprando, dando un prezzo, acquistando. Tutto, poteva comprare tutto, dalle coscienze in su: giudici, favori, agganci malavitosi, leggi ad hoc, partiti, giornali, informazioni.
Ville come bunker, riunioni come orge, donne come oggetti da collezione, il governo come bene personale: oh! epoca felice sotto l’illuminato PierViagra I!
Era l’eroe di questa baracca fatiscente di nazione!
E il popolo applaudiva, stravolto di empatia.

Come diceva quello che PierViagra ammirava come grande esempio di illuminato statista “il popolo è femmina e ama farsi fottere” e allora? Chi meglio di lui poteva adempiere a questa nobile impresa?
I pochi che erano spaventati da Erezione Meccanica erano da considerarsi disfattisti in mala fede che non riuscivano a capire la grandezza di questa progetto vital-politico. Il popolo era solo un’altra donna da comprare, da possedere, da dominare.

Una sceneggiatura che riecheggia il Pasolini di “Salò e le centoventi giornate di Sodoma
” oppure che vagheggia l’indomito coraggio dei figli di Saddam Hussein che nel mentre l’Iraq era invaso e il padre braccato si godevano la fine della dittatura in orge di donne e coca. Qui c’è la stessa decadenza, la stessa dissolutezza, la stessa patetica e ridicola mostruosità di un’incontrollata libidine di potere.
Per fortuna che è solo una favola.

  1. 19 giugno 2009 alle 21:50

    WoW!!! Perfetto!

  2. 19 giugno 2009 alle 22:16

    Doppio o triplo wow (fai tu!): credo che nessuno abbia tratteggiato più ferocemente, ma anche fedelmente, di te questo patetico ducetto con la cui immagine da ben sedici anni siamo costretti a convivere come nel peggiore degli incubi!
    Da diffondere, fortissima!

  3. 19 giugno 2009 alle 23:05

    Due cose so per certo: ci sono persone che pagherebbero per vendersi. E se Pasolini fosse ancora vivo direbbe: “io lo avevo detto”.

  4. 19 giugno 2009 alle 23:14

    Dopo l’agiografia spedita nelle case con foto di famiglia, adesso finalmente abbiamo la versione decadente V.M.18 e tu l’hai raccontata mirabilmente.
    Pare fra l’altro che le pasticche non siano più sufficienti e si ricorra a metodi ancora più estremi…

  5. 19 giugno 2009 alle 23:34

    ” io l avevo detto ” :))

  6. 20 giugno 2009 alle 07:56

    Ecco un argomento in cui il disgusto ci accomuna! Bel ritratto. Mentre noi lo ritraiamo e analizziamo lui spadroneggia pressoché indisturbato. Che schifo!

  7. 20 giugno 2009 alle 15:13

    Fare un bel bagno di indignazione morale ed etica, immergendosi nelle tue parole, fa bene al cuore ed alla mente.
    Il problema è che nessum Giovenale riuscì a bloccare la melma in cui stava sprofondando l’Impero.

  8. 20 giugno 2009 alle 18:58

    Beeeeee….llo! Meeeeeeee…no maleeeeee che è solo una favola…..sennò chissà che schifo!

  9. 21 giugno 2009 alle 09:56

    bravissimo.
    Un ritratto perfetto.
    Di lui e del SUO popolo.

    Riciard

    P.S. Ho riattivato il blog roll e ovviamente ti ho inserio, ci mancherebbe altro 😉
    http://riciardengo.blogspot.com

  10. 21 giugno 2009 alle 10:13

    Una favola fin troppo reale. Come siamo rotolati in basso!!! La popolare ammirazione per il potente di turno, anche se vestito da attore di avanspettacolo, dimostra quanto gli italiani siano un popolo prezzolato, pronto a vendersi al miglior offerente, specie di promesse. Purtroppo la democrazia non si fonda sulla massa, ma su quelle poche intelligenze in grado di trascinarle. E ora non vedo in giro avanguardie rivoluzionarie/rimoralizzatrici. Questo è un paese di M…. ediocri.

  11. 21 giugno 2009 alle 11:35

    Una favola? Non direi proprio, amara verità. Ma cosa deve succedere al Popolo italiano, per arrabbiarsi davvero?

    Questo ‘condominio’ ormai è troppo affollato di Puttane e ‘reali’ piselli.

    P.S.
    Poi non ti lamentare se ti dico che sei straordinario per quello che pensi e scrivi!

  12. 21 giugno 2009 alle 13:46

    Il decadentismo è una corrente culturale nella quale non farei rientrare questi personaggi. Sarebbe come mortificarlo. E se consideriamo ‘decadente’ qualcosa di prossimo alla sua fine, allora non c’è che da sperarlo e sottoscrivo il post. Temo che questi soggetti abbiano condotto tutta la loro esistenza (privata e pubblica) in questo modo, senza neanche controbilanciare la partita con (ad esempio) riflessioni metafisiche. ‘Decadenza’ continua.

  13. 21 giugno 2009 alle 14:35

    Bravissimo.
    Vallette che si vendono per ristrutturare un vecchio casolare…
    L’Italia è invendita dal voto sino al cXXo!
    gio

  14. 21 giugno 2009 alle 15:47

    Un ottimo ritratto di un imperatore che è rimasto coerente fino all’ultimo: non è stato lui con la sua tv che ci propina il modello femminile come un oggetto da comprare e goderselo. Si è proprio lui che ha mandato a puttane il nostro paese.

    Poi ci sono i finti nemici, che si indignano ma alla fine lo sanno anche loro che al loro interno c’è qualcuno che si vende per un pelo di f…

    Scusami la volgarità finale…

    Complimenti per come hai raccontato questa “favola”.

  15. 21 giugno 2009 alle 15:59

    x Aleph e Vincenzo
    vorrei meno wow e un paese meno grottesco da raccontare

    x sytry82
    citazioni piùcheperfetta e geniale

    x Lucien
    i metodi si fanno sempre più estremi per seguire l’estremità di una mente monomaniacale nella sua depravazione

    x Arnica
    io sento scricchioli, forse, ma forse, sta finendo questo schifo?

    x Audrey
    vero, se l’impero deve crollare, crollerà. Poi medioevo, poi rinascimento…

    x Gianluca
    siamo un popolo fortunato, artefice della sua fortuna

    x Riccardo
    vado allo specchio per controllare il mio codice a barre

    x Catone
    i mediocri hanno spadroneggiato per decenni, ma il degrado degli ultimi 15 anni è stato rapido, profondo e ci ha colto veramente di sorpresa. Eravamo forse disattenti, ma di colpo la melma è già sopra il naso!

    x Nicole
    Nulla può svegliare il popolo svenduto e sonnecchiante, nulla. Qui vige il pieno sonno delle coscienze e i mostri li devono tenere a bada i pochi che non dormono

    x Coscienza
    deve essere prossimo alla fine perchè la cancrena consuma anche gli organismi più resistenti

    x Mente
    tutto ha un prezzo, tranne l’integrità di noi che non vendiamo la nostra coscienza

    x Incarcerato
    una nazione prostituita che non sa più a chi vendersi, a chi inginocchiarsi, a chi umiliarsi

  16. Anonymous
    21 giugno 2009 alle 16:23

    Io mi sento sempre più un’aliena.

    sto già in un mondo parallelo.
    in un Altrove.

    è l’unico modo per salvarCI.

    *Orsa
    http://angelusnovus.splinder.com

  17. 21 giugno 2009 alle 21:13

    Ho voluto leggere con calma e non volevo scrivere ma… sono giunta ad una conclusione che và controccorente…
    un detto che ho letto da poco…
    “non giudicare nessuno se prima non hai camminato un’ora nelle sue scarpe”…poi come sempre c’entra l’intelligenza e la morale di ciascuno.
    Vania

  18. myra
    22 giugno 2009 alle 00:06

    baby write something new … hate politics

  19. 22 giugno 2009 alle 12:00

    Per fortuna che è solo una favola, ben scritta e godibile da leggere.
    Se fosse vera sarebbe ben più inquietante, ancora più inquietante delle follie edonistiche dei figli di Saddam Hussein (che si chiamavano, se ben ricordo, Guzzay, Suday, Puzzay).

    Un possibile seguito a questa favola (che potremmo anche chiamare ‘del Compratore Nudo’) è che un brutto giorno Pierviagra si svegliò e si accorse di non possedere più quell’universo siliconato di potere che si era comprato fra sorrisi, ottimismo e barzellette.
    Si era dimenticato di aver ottenuto tutto ciò da amici ancor più potenti di lui, che ora gli chiedevano il vero conto.
    Mise le sue quattro cose e le sue quattrocento compresse azzurre in valigia e scappò in Tunisia, dove visse, e morì, felice e contento.

  20. 22 giugno 2009 alle 15:49

    work?

  21. 22 giugno 2009 alle 17:14

    …until now, post tomorrow

  22. myra
    23 giugno 2009 alle 00:39

    are you home , baby love ? we are two
    on lines 🙂

  23. Anonymous
    23 giugno 2009 alle 02:58

    La ricerca di – im so fucking tired of THIS STUPID electrodomestic object called : the computer – non ha prodotto risultati in nessun documento.

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